“Realtà e Infinito” a cura di Silvia Pichi, 2020
Il nuovo catalogo “Realtà e Infinito”, dedicato all’opera di Fernando Masone e a cura di Silvia Pichi, viene presentato nell’ambito del Festival delle Arti PIERA ALTA.
Con la partecipazione di Paolo Balboni
12 settembre 2020, ore 18.00
CHIOSTRO SS. COSMA E DAMIANO
GIUDECCA 621/f, VENEZIA
Dagli anni Novanta ad oggi l’opera di Masone, apprezzata in Italia, Europa, Canada, Stati Uniti, Cile non poteva passare inosservata a coloro che hanno colto l’enorme valore della sua cellulosa unica come risorsa per il loro lavoro. Nascono preziosissime collaborazioni con artisti di fama come Giorgio Celiberti con il volume Trasparenza o lo straordinario Pinocchio di Antonio Nocera ma anche insieme a Vittorio Basaglia, Paolo Guiotto, Gianmaria Potenza e Maria Lai.
Approdare alla carta per Fernando Masone sembra la naturale conseguenza di chi nella natura cerca una rispondenza plasmata dall’interiorità e da forze antiche quanto profondamente contemporanee. Accade quando la sostanza materica ha già rinunciato alle tradizionali categorie d’uso, quando si abbandona alle intuizioni che possono governarla e poi rispettarla nella sua inclinazione più segreta, quando il biancore consente di scoprire “il colore dell’ombra” … sulla carta.
(…)
E’ materia viva. Strappata, a strisce, in stratificazioni pressate, in tessere tagliate a costruire profili espliciti oppure da cercare… per incontrarne il senso.
Il silenzio è una rosa faceva parte del ciclo delle Carte Libertine ma da esse si svincola quasi completamente nelle dimensioni più ampie per toccare le corde dell’immaginario in un modo lieve. Il volto di donna e il suo gesto rimangono delicati perché, nella luminosità delle labbra e nel fiore che ne simboleggia la femminilità donata, risiede la preziosità del tacere. Una sorta di sigillo garante che custodisce l’emozione, il piacere, il sentimento condiviso. In realtà ai nostri occhi neanche completamente svelato: fili tesi creano un arpeggio sensuale ed emotivo a celare intimità di donna.
Un rispetto imperativo nei confronti del femminile e dell’umanità in genere.
DAL CATALOGO sotto la foto CON SPAGO (inviata)
Lo spago che sparisce nella confezione consueta del libro assolvendo al suo scopo primario di legare la narrazione delle pagine, diviene protagonista insieme alla carta nelle opere a parete e nelle sue installazioni. Alla fine degli anni Novanta, in Impronte, il filo fa la sua comparsa nei quadri come elemento speso sul piano, libero e sciolto alle estremità di bordi scuri in tecnica mista. Le prime trame iniziano a disegnare sul piano costole di libri, tratti regolari e ordinati ma anche viscerali che la carta annoda in strutture come Rilegare.
Indaga i limiti delle membrature e le potenzialità percettive dello spago bianco e oro. Li accosta in una sovrapposizione di superfici narranti che predilige perché raccontano il legame nella cultura e nelle relazioni.
Legare per Masone è legare nella vita.
Lo spessore della carta cotone bianca e il filo dorato sono intesi come corpi da attivare in combinazioni preziose non per lo scintillio degli ori ma per il dovere di rianimare l’esistenza. Nel quadro il filo ha un doppio scopo: combina i fogli, li tiene uniti ma poi invece che scomparire diventa composizione e crea dinamismo con il bordo intonso della carta. La parte rigida del foglio si armonizza con la narrazione mossa dello spago: un gioco di equilibri da acrobata tra biancore, ombra e luce dorata.
(TESTO CRITICO A CURA DI SILVIA PICHI)